martedì 29 novembre 2011

la casa

Copio e incollo questo "Tralcio"

"Custodire la propria natura è farla essere. Soprattutto riconoscerla.
Riconoscerla non è guardarla: è esservi aderenti, senza farne un oggetto, un contenuto, una descrizione di conoscenze psicologiche.
La descrizione reifica, cristallizza la natura indicibile che ti abita e che cerca in te la sua espressione.
La descrizione blocca il suo essere, la costringe in canali.
Hai paura e allora non ti esponi totalmente a ciò a cui ti condurrà, a ciò che non sai. Imiti modelli e allora appari posticcio, falso. Hai già perso la tua nobiltà. Hai assunto artifizi, sei fuori dalla tua semplicità.
Cerchi soluzioni mirabolanti, ti esalti solo davanti ai grandi effetti speciali, alle parole roboanti, alle sfrenatezze delle fantisticherie di una mente frustrata e in gabbia. E allora perdi il suono del mare, il bicchiere di vino, la bellezza dell'essere delle cose.
Cerchi troppo in alto.
Soprattutto il problema è che cerchi.
E allora non vedi.
Lo sai, te l'hanno già detto tutti, ma non lo sai mai fino in fondo: la retorica della felicità finalmente ha la sua fine quando capisci che la questione non sta nei contenuti, ma nell'atteggiamento.
Allora quando non hai più tensioni, attese, aspettative verso questa o quella cosa, questo o quell'evento, sei tutto aderente all'atto dell'attimo. Sei tutto preso. Non c'è dualismo, non c'è domanda, non c'è ricerca."
Prenditi un ukulele!

mercoledì 31 agosto 2011

fiume

Durante un incendio nella foresta, mentre tutti gli animali fuggivano, un colibrì volava in senso contrario, con una goccia d'acqua sul becco. “Cosa credi di fare?” gli chiese il leone. “Vado a spegnere l'incendio!” rispose il piccolo volatile. “Con una goccia d'acqua?” disse il leone con un sogghigno di irrisione. E il colibrì, proseguendo il volo, rispose: “Io faccio la mia parte!”

giovedì 14 aprile 2011

slow hair

Siamo nati e viviamo in una stagione sviluppatasi sotto il segno della civiltà industriale, ha prima inventato la macchina, poi ne ha fatto il proprio esemplare di vita.
La sproporzionata elaborazione, della materia in genere, diventa parassita e molti di noi siamo in preda dello stesso batterio: la fast life, che sconvolge e dopa le nostre abitudini, si trova spesso nelle crepe di casa nostra.
L'antivirus consiste nello scegliere la difesa del tranquillo piacere che deriva dal "si è quel che si è".

Non si tratta di un atteggiamento dormiente, tutt'altro!
È qui, nello sviluppo di questa movenza, che si fonda la cultura del processo creativo con lo scambio di conoscenze sensibili tra tutti, sfumando la differenza tra chi dà e chi riceve attuando così la fruttifera circolarità!

Parlando di capelli mi piace chiamarlo Slow Hair e ciò siamo noi.

Slow Hair significa dare la giusta importanza al piacere legato ai capelli, imparando a godere della propria tipologia di capelli, a riconoscerli e a rispettarne i limiti.
Slow Hair afferma la necessità dell'educazione alla propria natura di capelli come strada verso la consapevolezza; opera per la salvaguardia della propria unicità; sostiene un modello non trasformativo, quindi rispettoso.
Il passaggio non è immediato.
Uno dei nodi centrali da sciogliere è il sistema di offerta e produzione vincolante proposto dai parrucchieri.
Slow Hair parla e propone un modello di nuovo parrucchiere che sbircia al passato, è quì ora e pensa al dopo, senza legarsi.
Slow Hair è sinestesia che ha bisogno di molti sostenitori qualificati.

E voi?

venerdì 25 marzo 2011

concept

La consulenza d'immagine ha come fulcro la riconoscenza (riconoscimento) e cioè il semplice fatto di connettere la vestibilità dei capelli alla vestibilità della propria quotidianità sintesi di tutte le azioni che si svolgono durante la giornata.
Evidenziare la propria personale frequenza di suono, di vita, ed intersecare l'azione sui capelli con estremo rispetto di quest'equilibrio in modo tale da sentire immediatamente la vestibilità di ciò, scartando, per quanto possibile, la tensione di adattamento all'intersecazione:
essere dove si è e far stare dov'è l'altro da autentici ed irripetibili”.
Liberare caratteristiche nascoste divenendo componente della propria orchestra.
Progettualità intesa come rispetto di questa filosofia germinativa perché tutto si muove senza che noi lo vogliamo ed adattarci-si a questo vero e personale movimento non potrà altro che portare ad una riconoscibile libertà di cui non se ne potrà più fare a meno.
Capelli... quello che possono per quello che sono ne più ne meno.
Dobbiamo dare il meglio di noi stessi e il meglio di noi stessi è quel che siamo.